Spesso i rimpianti ci rincorrono senza tregua ondeggiando sulle palpebre di una mente disordinata, solo per dirci: “vorrei averlo fatto”.
Bronnie Ware, un’infermiera australiana nella rete delle Cure palliative per i malati terminali, che assisteva i moribondi nelle loro ultime 12 settimane, ha riportato per anni le loro ultime parole e desideri in un blog intitolato “Inspiration and Chai” che ha avuto un seguito talmente grande da convincerla a scrivere un libro intitolato “Vorrei averlo fatto”.
Questi i 5 più grandi rimpianti:
- Vorrei essere stato capace di rendermi più felice.
“Questo è un sorprendentemente comune a tutti. Molti non si rendono conto, finché non è tardi, che la felicità è una scelta. Sono rimasti bloccati nelle loro abitudini e nella routine. Il cosiddetto ‘comfort’ di familiarità si è espanso anche alle loro emozioni, perfino ad un livello fisico. La paura del cambiamento li fa fingere con gli altri e mentire a se stessi, convincendosi di essere contenti, quando nel profondo, non desideravano che ridere a crepapelle e un po’ di infantilità nella loro vita. “
- Vorrei esser rimasto in contatto con i miei amici.
“Spesso non sono riusciti ad apprezzare quale privilegio magnifico fosse avere dei vecchi amici se non nelle loro ultime settimane e non sempre era stato possibile rintracciarli. Molti erano così concentrati sulle proprie vite che hanno perso per strada delle amicizie d’oro nel corso degli anni. Molti rimpiangevano profondamente di non aver dato alle amicizie il tempo e lo sforzo che si meritavano. Ognuno sente la mancanza dei propri amici quando sta morendo.”
- Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti.
“Molte persone sopprimono i loro sentimenti in modo da mantenere il quieto vivere con gli altri. Di conseguenza, si accontentano di un’esistenza mediocre e non diventano mai chi erano realmente in grado di divenire. Come risultato, amarezza e risentimento diventano delle malattie che si sviluppano dentro. “
- Vorrei non aver lavorato così duramente.
“Questo è venuto fuori da ogni paziente di sesso maschile che ho assistito. Si sono persi l’infanzia dei loro figli e la compagnia dei propri partner. Anche alcune donne hanno menzionato questo rimpianto, ma come se fossero di una vecchia generazione, molti dei pazienti di sesso femminile non erano stati capifamiglia. Tutti gli uomini che ho curato hanno rimpianto profondamente l’aver trascorso così tanto della loro esistenza a dedicarsi sfrenatamente al lavoro. “
- Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita come volevo io, non quella che gli altri si aspettavano da me.
“Questo il rammarico più comune per tutti. Quando le persone si rendono conto che la loro vita è quasi finita e ripensano ad essa tirando le somme, è facile rendersi conto di quanti sogni sono rimasti insoddisfatti. La maggior parte delle persone non aveva realizzato nemmeno la metà dei loro sogni e doveva morire con la consapevolezza che era a causa di scelte che aveva compiuto. La salute offre una libertà di cui in pochi si rendono conto, fino a quando non la perdono.”
Ecco ora hai letto questa straordinaria testimonianza sui rimpianti.
Ti starai chiedendo: cosa devo fare ora?
Devi iniziare a vivere, subito!
Se per qualsiasi motivo, ti ritrovi in questi rimpianti o in quelli dell’articolo devi porre rimedio.
Ma se sai viverla, diventa intensa, appagante, stimolante, felice, piena di emozioni.
E come ti scrissi in un articolo: “saremo ricordati per quanto amore siamo stati in grado di donare.”
Ebbene l’amore devi mettercelo in tutto, nella famiglia, nel lavoro, nelle amicizie, nelle passioni.
Innamorati sempre di quello che fai!
In fin dei conti è questo il segreto per non aver rimpianti.
La passione smuoverà le cose e le coscienze, un giorno aprirai il libro della tua vita e sfogliandolo, dovrai essere soddisfatto di tutti i giorni trascorsi su questa terra.
Questo è il mio augurio.
Questo deve essere il tuo proposito.
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Sono blogger, digital marketer e business designer.
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Da sempre innamorato ed affamato di filosofia, intesa come vero e proprio amore per la conoscenza.
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