Siate affamati, siate folli

Siate affamati,siate folli! Quante volte ho riletto il discorso del fondatore della Apple, tenutosi alla Stanford University di Palo Alto il 12 giugno 2005.

Questa volta, non penso ci sia bisogno di particolari presentazioni, Steve ha semplicemente rivoluzionato il mondo dell’informatica e della comunicazione grazie alla sua inesauribile passione per l’eccellenza.
Un genio assoluto!
Attraverso le sue parole riusciremo a comprenderne la vita, le emozioni e gli insegnamenti che ci ha lasciato in eredità.

Per Steve il primo passo è unire i puntini.

“Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente.
Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti.
Lasciate che vi faccia un esempio: il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese.
Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’ e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. 
Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. 
Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile.
Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate.
E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun pc ora le avrebbe.”

 Il secondo punto parla di amore e di perdita. 

“Fui molto fortunato – ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta.
Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni.
Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta.
Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione – il Macintosh – un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni… quando venni licenziato.
Come può una persona esser licenziata da una società che ha fondato?
Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona – che pensavamo di grande talento – per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo.
Quando successe, il nostro consiglio di amministrazione si schierò con lui.
Così a trent’anni ero a spasso.

La resilienza

Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese.
Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie.
La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, “Toy Story”, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo.
In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple.
E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme. Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple.
Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che “il paziente” ne avesse bisogno.
Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone.
Non perdete la fiducia, però. 
Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. […] 
Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti.
E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni.
Quindi continuate a cercare finché non lo trovate.
Non accontentatevi.”

Il terzo punto parla di morte.

Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi ci avrai azzeccato”.
Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatré anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”.
E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.
Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante.

La malattia

Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro.
I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi.
Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa “a sistemare i miei affari”, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire.
Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi.
Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi “addio”.
In seguito quella sera ho fatto una biopsia (…)
Così mi sono operato e ora sto bene.
Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora.
Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale.
Nessuno vuole morire.

Nessuno vuole morire

Anche le persone che desiderano andare in paradiso non voglio morire per andarci.
E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa.
Questo perché è come dovrebbe essere: la morte è la migliore invenzione della vita.
E’ l’agente di cambio della vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora “il nuovo” siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete “il vecchio” e sarete messi da parte.
Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.

Il tempo è una risorsa scarsa

Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro.
Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone.
Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore.
E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare.
Tutto il resto è secondario.

Il testamento di Steve

Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava “The whole Earth catalog”, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita.
Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori.
Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali. Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di “The whole Earth catalog”, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale.
Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età.
Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”.
Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me.
Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.

Siate affamati. Siate folli.

 

Per comprendere la nostra vita dobbiamo essere in grado di unire i puntini.
Questo è l’augurio più grande.
Steve ha costruito tutto attraverso il coraggio, anche nei momenti difficili.
Fonda la Apple ed arriva al successo.
La sua stessa creatura lo ripudia, ma lui continua ad amarla.
Trova un’altra strada, ed è ancora il migliore.
Ritorna al suo primo amore e non lo abbandona fino alla morte.
Attraverso la storia di questo grande personaggio con una sensibilità, al di là, di quel che si crede, fuori dal comune spero tu abbia colto il messaggio che ne deriva.

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